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 IL NOSTRO PIGNOLETTO INSIDIA IL PROSECCO

Il successo di un vino prodotto nel Modenese in tre versioni (Pubblicato sulla Gazzetta di Modena del 03 Febbraio 2009)

E' cresciuta negli ultimi anni l'attenzione per i vini bianchi e anche per il “nostro” Pignoletto e' aumentato il gradimento e la richiesta da parte dei consumatori, di pari passo con l'incremento della qualita', merito di produttori e del Consorzio Colli Bolognesi. “Il pignoletto nel modenese e' possibile trovarlo nelle versioni Reno doc, Colli Bolognesi, Emilia Igt”

Non c'e' solo il Lambrusco nelle cantine dei produttori modenesi.”Il Pignoletto e' un vino molto apprezzato per la sua duttilita' perche' e' possibile abbinarlo ai piatti tipici emiliani, ma anche a quelli di pesce sia di fiume che di mare” ha spiegato Giuliano Stefanini, responsabile di cantina, tecnico enologo e sommelier, “ e' possibile trovarlo nelle versioni: tranquillo, vivace e frizzante e la temperatura di servizio e' di 8-10 gradi centigradi”.In particolare il Pignoletto “Colli Bolognesi” viene prodotto dai vigneti situati nell'area collinare di Savignano. Il “Reno doc” si trova invece nelle zone di Nonantola, Ravarino, San Cesario e Savignano. Le caratteristiche principali di questi vini sono di avere almeno l' 85% di Pignoletto con aggiunta di altro vitigno bianco non aromatico- continua Giuliano Stefanini – c'e' chi il Pignoletto lo preferisce frizzante naturale, e certamente l'anidride carbonica aiuta a sgrassare il palato. Anche quello fermo, comunque fermentato in botte, pare con piu' carattere ed in grado di abbinarsi a cucine di tradizione. “negli ultimi tempi, nella versione spumante, sta facendo concorrenza al prosecco” dice Stefanini ”molte cantine sia nel bolognese che nel modenese producono anche una linea di pignoletto spumante”. La differenza tra pignoletto vino e pignoletto spumante e' che nella fase di fermentazione “il vino si ferma a circa 2,5 bar di pressione” continua Stefanini, “mentre lo spumante va ad almeno 4 bar, quindi sviluppa piu' bollicine rispetto al vino. Entrambi vengono prodotti col metodo Charmat (fermentazione nelle autoclavi). Quindi piu' bollicine e maggiore spuma: ottimo per aperitivi o anche per un brindisi. Alcuni locali lo usano in sostituzione del prosecco per fare gli “spritz”, un aperitivo originario del Triveneto preparato con prosecco (o pignoletto spumante) Aperol o Campari, acqua gassata, servito con ghiaccio e una fetta d'arancia.


Scritto da Miria Burani